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In aiuto dei familiari curanti (Azione 27.04.2020)

29 Aprile 2020

Dal 2018 facciamo parte assieme ad OTAF di un progetto pilota per l'accoglienza temporanea di persone adulte con disabilità. Presso la Casa don Orione di Lopagno sono state finora accolte con successo una decina di persone. Il settimanale di Migros Azione ha pubblicato un interessante articolo sul progetto.

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Fonte: Azione.ch

In aiuto dei familiari curanti

Disabilità – L’esperienza dei primi due anni dei soggiorni temporanei per persone adulte con disabilità è stata positiva, ora la si vuole estendere al Sopraceneri. Un supporto concreto per chi è impegnato quotidianamente nella cura e ha bisogno di una pausa per ritrovare nuove energie
AZIONE / 27.04.2020
di Stefania Hubmann

Sgravare le famiglie di adulti con disabilità sarà ancora più necessario rispetto al passato una volta superata l’emergenza Coronavirus. Occuparsi di queste persone 24 ore su 24 è impegnativo e a lungo termine occorre poter disporre di un momento per ritrovare nuove energie, così da garantire continuità alla presa a carico a domicilio. In genere si tratta di genitori che seguono i propri figli, con i primi a volte già in età avanzata. È pertanto utile sapere che si può contare anche su un’accoglienza temporanea avviata a titolo sperimentale dal Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) nel 2016. Dopo due anni di prova, i due posti letto messi a disposizione – uno ciascuno dalla Fondazione OTAF a Sorengo (Casa Giroggio) e dalla Fondazione San Gottardo nella Casa Don Orione a Lopagno – continuano ad essere disponibili e si prevede di estendere il progetto con altrettanti posti nel Sopraceneri.

La richiesta di un’accoglienza temporanea simile a quella proposta dalle case per anziani era stata sollevata da enti d’integrazione quali Atgabbes (Associazione ticinese di genitori e amici dei bambini bisognosi di educazione speciale) e Pro Infirmis già oltre dieci anni or sono e riportata all’attenzione del DSS da Atgabbes durante l’assemblea cantonale del 2012. Nei successivi due convegni cantonali sui familiari curanti la mancanza in Ticino di un’offerta strutturata in tal senso veniva ribadita e in seguito raccolta dal DSS. Il progetto pilota che ha permesso di verificare le esigenze delle famiglie, le reazioni degli utenti e l’organizzazione a livello di istituti è partito sulla base delle riflessioni di un apposito gruppo di lavoro comprendente, oltre all’Ufficio degli invalidi, gli enti promotori e le strutture coinvolte.

«Il progetto, concluso il positivo periodo sperimentale, è in fase di sviluppo», spiega Ursula Dandrea, capo servizio dell’Ufficio degli invalidi. «Stiamo lavorando per estendere l’offerta, già affinata in alcuni aspetti, all’insieme del territorio cantonale, in particolare nel Sopraceneri con OTAF a Locarno (Casa Bianca) e Madonna di Re nel Bellinzonese. Le strutture coinvolte nella prima fase sono infatti entrambe situate nel Luganese. Il Dipartimento, attraverso il tema della regionalità, intende agevolare il più possibile il progetto individuale della persona con disabilità. Di qui, la necessità di mantenere il legame con il territorio».

I dati relativi ai primi due anni evidenziano un totale di 38 richieste di soggiorno temporaneo accolte. Di questi una proporzione significativa di quasi il 40% riguarda persone giovani (18-24 anni), così come è prevalente nella misura di oltre il 60% una disabilità intellettiva rispetto ad altre forme di disabilità. La possibilità di un soggiorno temporaneo è accordata a tutte le tipologie di disabilità, tranne i casi che necessitano un collocamento in una casa medicalizzata. L’Ufficio degli invalidi, per il tramite del Servizio d’informazione e coordinamento per le richieste di collocamento nelle istituzioni LISPI (Legge sull’integrazione sociale e professionale degli invalidi), vaglia e coordina le richieste.

A questo proposito dopo la fase pilota sono stati introdotti alcuni correttivi per rispondere meglio alle esigenze di tutte le parti interessate. Spiega Ursula Dandrea: «Il soggiorno temporaneo può essere richiesto due volte all’anno per un periodo complessivo di al massimo un mese. Rispetto al progetto iniziale è stato suddiviso in due momenti proprio per assolvere con più efficacia la funzione di sgravio dei familiari curanti. La durata minima del soggiorno è stata invece prolungata da 2 a 4 pernottamenti, al fine di tenere in considerazione da un lato il tempo di adattamento della persona con disabilità e dall’altro l’organizzazione messa in atto dalla struttura per ospitarla. È importante precisare che il soggiorno temporaneo deve essere pianificato con almeno tre mesi di anticipo per riuscire a organizzare l’accoglienza in funzione delle abitudini e delle necessità della persona».

I soggiorni temporanei rispondono a motivi legati all’assenza dei familiari curanti, i quali sovente si prendono questa pausa per una vacanza o per motivi di salute. Oltre al valore sociale del lavoro di cura, durante la fase sperimentale è emersa, come evidenzia Ursula Dandrea, l’importanza del percorso individuale compiuto dalla persona con disabilità. «La presa a carico diurna e notturna favorisce l’autonomia della persona e il distacco dalla famiglia, ciò che può rivelarsi un vantaggio anche nell’ottica di un futuro collocamento, soprattutto quando i familiari a causa dell’età non saranno più in grado di occuparsi del proprio caro o della propria cara al loro domicilio».

Un problema, quest’ultimo, particolarmente sentito dalle famiglie, come conferma Daniela Carbonetti, che nel 2012 riportò all’attenzione delle autorità la problematica quale delegata all’assemblea cantonale di Atgabbes. «Con il passare degli anni la rete di supporto legata a parenti e amici si allenta. I nonni scompaiono, gli amici dei genitori diventano anziani, fratelli o sorelle escono di casa e sono magari lontani. È quindi più difficile ritagliarsi degli spazi per rigenerarsi e beneficiare di un momento di vacanza. Nostro figlio ha usufruito della possibilità del soggiorno temporaneo più di una volta e siamo soddisfatti di queste esperienze. Egli supera bene il possibile momento di scoramento iniziale, adattandosi alle nuove regole e abitudini. È inoltre per lui l’occasione di socializzare con altre persone e di conquistare una certa autonomia rispetto alla nostra presenza».

L’importanza di questa offerta per le famiglie, oltre che dalla testimonianza di Daniela Carbonetti, è confermata dalle considerazioni raccolte dall’Ufficio degli invalidi presso gli stessi utenti e i loro genitori. Il senso di serenità di questi ultimi, la constatazione del lavoro educativo svolto durante la permanenza temporanea, l’importanza delle tappe di avvicinamento alla struttura, la felicità di alcuni diretti interessati per questa nuova esperienza, sono gli aspetti evidenziati. Nel loro insieme rafforzano uno degli obiettivi del soggiorno temporaneo, inteso quale parte integrante di un progetto di vita che tiene in considerazione le specificità della persona e la sua storia.

Finora ne hanno beneficiato soprattutto persone già inserite a livello diurno in strutture LISPI. La sfida per l’Ufficio degli invalidi è quella di coinvolgere anche quelle persone con disabilità che non fanno capo a nessuna struttura o offerta istituzionale. Si spera inoltre che questa opportunità possa essere maggiormente sfruttata lungo l’intero arco dell’anno, perché finora le richieste tendono a concentrarsi in certi periodi, in particolare in estate. In realtà l’obiettivo intrinseco del soggiorno temporaneo è di dare sostegno ai familiari sempre e non solo in caso di loro assenza, aggiungendosi ad altre offerte complementari già esistenti.Offerte che però la prossima estate – spiega Donatella Oggier-Fusi, segretaria di organizzazione di Atgabbes – rischiano di ridursi a seguito delle conseguenze della pandemia. «Per il momento le famiglie con le quali siamo in contatto reggono bene la pressione generata dall’emergenza, ma il bisogno di recuperare le forze si farà sicuramente sentire. I genitori si stanno impegnando moltissimo per riorganizzare la vita dei loro figli, trovando nuove routine quotidiane. Nelle passate assemblee dei gruppi regionali di Locarno, Bellinzona e Biasca è già emersa l’esigenza di un’accoglienza temporanea anche nel Sopraceneri. Ci fa quindi piacere sapere che il progetto va in questa direzione e che evidenzia il carattere educativo di questa esperienza».

I soggiorni temporanei rappresentano un supporto concreto per i genitori che accompagnano la figlia o il figlio con disabilità per tutta la vita. La fatica e il loro invecchiamento incidono sulla presa a carico che può essere agevolata e quindi assicurata sul lungo termine grazie a numerose forme di sostegno, fra cui questo tipo di accoglienza. Il progetto si sta facendo conoscere, prestando attenzione alla regionalità e cercando di accrescere la flessibilità per meglio rispondere alle richieste delle famiglie. Al centro, sempre, la persona con disabilità, alla quale si assicura anche in questo contesto un percorso individuale.

Informazioni
Ufficio degli invalidi (www.ti.ch/invalidi, tel. 091 8148404)
https://www4.ti.ch/dss/dasf/ui/cosa-facciamo/soggiorni-temporanei
Atgabbes (www.atgabbes.ch, picchetto emergenza Coronavirus 9.30 – 12.00, tel. 079 9121371).


Coronavirus e disabilità: "Abbiamo dovuto riorganizzarci"

31 Marzo 2020

Coronavirus e disabilità: "Abbiamo dovuto riorganizzarci"

Claudio Naiaretti, direttore della Fondazione San Gottardo, spiega come gli utenti vivono le limitazioni della loro libertà

L'emergenza coronavirus ha comportato il cambiamento delle abitudini anche nel settore sociale. Come è stata riorganizzata l'attività nell'ambito dell'accoglienza per i disabili? Radio3i lo ha chiesto a Claudio Naiaretti, direttore della Fondazione San Gottardo.
"Nell'ambito della gestione di persone con disabilità vi sono diversi ambiti di accoglienza" spiega Naiaretti. "C'è il settore residenziale, dove si accolgono le persone nell'ambito della loro vita quotidiana. Poi c'è l'aspetto diurno. In questo caso i laboratori sono chiusi, quindi le persone sono a casa. L'aspetto più problematico è il settore residenziale, dove chi di solito ha una certa libertà e autonomia, si trova un po' recluso". 
Gli utenti come reagisono a questa limitazione della libertà? "Come tutti noi c'è chi riesce a gestirlo meglio, chi soffre un po' di più. La grande sfida è cercare di inventare quelle che possono essere delle attività quotidiane che permettano alle persone che vivono in un contesto abbastanza chiuso di trovare nuovi stimoli e occupazioni. A livello interno, a Casa Don Orione, abbiamo per esempio riorganizzato completamente le giornate. Abbiamo dovuto creare dei gruppi più piccoli, in modo che, in caso di eventuali contagi, si possano contenere in un gruppo limitato di persone. In questi gruppi si lavora molto nell'ambito dell'occupazione giornaliera, con attività svolte solo all'interno, in un contesto protetto, come per esempio giochi da tavolo, yoga, ecc". 

https://www.ticinonews.ch/ticino/498930/coronavirus-e-disabilita-abbiamo-dovuto-riorganizzarci

Radio3i/ls | 30 mar 2020 17:46

Info Coronavirus

09 Marzo 2020

Cari amici, famigliari, partner.

In seguito alla direttiva dell'Ufficio del medico cantonale del 06.03.2020 riguardante l'epidemia di Coronavirus (Covid-19) e per proteggere al meglio i nostri ospiti, da oggi limiteremo il più possibile l'accesso alle nostre strutture. L'accesso è proibito a chiunque presenti sintomi quali raffreddore o tosse o febbre, e ai minori di 16 anni.

Vi preghiamo perciò di visitare le nostre sedi solo in caso di reale necessità e se del caso, avvisando prima telefonicamente.

Da subito sono sospese tutte le attività in collaborazione con enti esterni previste nelle nostre strutture.


Grazie per la comprensione.

Direttiva sull'accesso agli Istituti per Invalidi / Unità non medicalizzate residenziali e sulla gestione del personale curante sintomatico (06.03.2020)

www.ti.ch/coronavirus 
www.ufsp-coronavirus.ch 


Un'opera d'arte made in Lopagno :)

18 Febbraio 2020

Lavoro di gruppo realizzato con alcuni ospiti di Casa don Orione: Fiona, Rita, Cecilia, Daniele e Gianmario, con la supervisione di Luca Fettolini e della terapisa Natasha Melis.

Argilla e pittura acrilica su tela,
5 metri x 120 cm, 2019

 

Di Natasha Melis
https://www.facebook.com/100002625843872/posts/2612177298879773/?sfnsn=mo

Con l’apporto e il sostegno di Luca Fettolini, attivo da 15 anni nella Fondazione, che ringrazio.

È molto difficile ma importante creare canali attraverso il fare. Non sono formata come arte terapista e l’arte l’ho vissuta come un altro genere di processo, piuttosto interiore e personale. Quando mi attivo con gruppi di persone, peraltro sempre eterogenei, mi confronto con un tema misterioso e inspiegabile. Ogni volta è anche una sfida, che va affrontata con disciplina e assoluta devozione.
In cambio, malgrado la paura iniziale che mi creano questi progetti, ne ricevo gioia: offrire ad altri, soprattutto a chi non ne ha mai avuto l’opportunità, di realizzare attraverso le proprie mani, per quanto inesperte, un’opera di gruppo, è una sorpresa che mette in moto emozione e senso della condivisione.


Sguardi Sostenibili

27 Novembre 2019

Anche quest'anno partecipiamo al calendario dell'Avvento 24 sguardi sostenibili, che promuove la sostenibilità in Ticino. 🌿😊 Nel periodo dell'avvento, ogni giorno si possono vincere fantastici premi a km zero e scoprire vari aspetti dello sviluppo sostenibile in Ticino, oltre a consigli di lettura e idee regalo.

www.sguardisostenibili.ch

Grazie a Consultati SA e all'Ufficio federale dello sviluppo territoriale per questa bella iniziativa!


Torna il Presepe a Casa don Orione!

22 Novembre 2019

Casa Don Orione e i suoi residenti sono orgogliosi di riproporre, come di consueto, il loro prezioso presepe.

Anche quest’anno sarà situato all’esterno.

Nel boschetto sarà inoltre possibile visitare, per la prima volta, altre natività.

Una visita segnata da una calda illuminazione nella splendida atmosfera boschiva, circondata di luci, suoni e colori.

 

Vi aspettiamo tutti i giorni dal 7 dicembre al 12 gennaio.

Orario di apertura: 10:00 - 20:00

Orario Consigliato: 16:00 - 18:30

 

Fondazione San Gottardo - Casa don Orione
Via Santi Orione e Guanella 68
6956 Lopagno


È arrivato il Miele Millefiori!

09 Ottobre 2019

Il progetto di apicoltura iniziato nella primavera di quest'anno presso l'Orto il Gelso ha già dato i suoi primi frutti! 

È infatti arrivato il nuovo e buonissimo ticinese Miele Millefiori, completamente prodotto da noi a Melano.

Potete ordinarlo sul nostro online shop cliccando qui oppure direttamente presso l'Orto il Gelso di Melano!


Zucche bio!

09 Ottobre 2019

All'Orto il Gelso sono disponibili tante zucche bio di diverse varietà a soli 2.00 CHF al kg!

Per ordinazioni:  o 091 64 811 66 .

Spedizione non possibile, ritiro sul posto a Melano o Lopagno.


Porte aperte all'Orto il Gelso! 4 ottobre 2019

17 Settembre 2019

Vi invitiamo al pomeriggio di porte aperte all'Orto il Gelso di Melano.

Venerdì 4 ottobre dalle 13.30 alle 16:00.

In via Cantonale 5 a Melano.

Scopri il nostro laboratorio agricolo, con la possibilità di acquistare prodotti biologici a km 0.00 come miele, zucche e molto altro...

L'evento ha luogo solo in caso di bel tempo.

Parcheggi disponibili.

  pdf INVITO - Porte aperte Orto il Gelso (852 KB)


L'importanza della motricità fine

03 Luglio 2019

Concentrazione, riabilitazione delle arti superiori; e mantenimento delle capacità acquisite. Nuovo atelier!

“Quando la mano si perfeziona in un lavoro scelto spontaneamente, e nasce la volontà di riuscire, di superare un ostacolo, la coscienza si arricchisce di qualcosa di ben diverso da una semplice cognizione: è la coscienza del proprio valore.”
Maria Montessori

Si pensa alla motricità fine…nei bambini… ci si ricorda gli esercizi di pregrafismi che a scuola venivano dati per iniziare a esercitare le mani, prima di imparare a scrivere. Invece il pregrafismo, risulta un valido elemento di esercitazione anche per gli adulti; che per diversi motivi: malattie progressive in corso, problemi della nascita…possono riacquisire ”prendere in mano”, il lato lesso, quello non funzionante. Attraverso l’esercizio regolare e utilizzando diversi materiali possono beneficiare e migliorare la padronanza di essi. Non dobbiamo, escludere le persone che hanno una concentrazione labile e che attraverso questi lavori variati; e adoperando diversi materiale, devono eseguire una consegna e focalizzare tutta la loro attenzione nel coordinamento e movimenti motori fini.

“Scrivere è un’abilità motoria che deve essere appresa a partire da competenze di base (ad esempio, la coordinazione oculo-manuale e un adeguato sviluppo della manualità fine), attraverso uno specifico allenamento (a partire da attività quotidiane come allacciarsi i bottoni o le scarpe, impugnare adeguatamente le posate fino ad attività didattiche dedicate, come infilare collane, incollare, ritagliare), sulla base di istruzioni corrette e dirette (per esempio, come impugnare le forbici o le matite). Tra le più importanti attività motorie connesse con la scrittura c’è il coordinamento tra occhio e mano, la funzione della vista non è solo diretta ad avere una visuale perfetta delle immagini, ma deve saper permettere (ciò si ottiene attraverso la collaborazione di diverse aree del cervello) una buona capacità di discriminazione visiva e deve anche essere in grado di organizzare lo spazio”.

Abbiamo iniziato con un piccolo gruppo, che come spiegato per attenuare gli effetti di malattia in corso, oppure “re – abilitare” il movimento delle mani … eseguono con piacere le attività… I risultati al momento, sono incoraggianti, soprattutto per l’effetto che produce vedere un lavoro fatto e sentendosi protagonisti di quello che “sono riusciti” a fare…. malgrado le difficoltà. Che materiali usiamo…? Lavagna di sale e mais per prendere confidenza con la lavagna, sviluppando le capacità sensoriale e sensitiva attraverso le mani, in modo di percepire la sensazione materiale del mais sotto le mani e le forme che può creare anche solo appoggiando una mano. Altre attività: appaiamenti di colore con le mollette; infilare perline seguendo una sequenza, pregrafismo utilizzando diversi materiali.

Abbiamo fatto riferimento al metodo Montessori, un sistema educativo molto complesso che si applica agli allievi dai 0 ai 18 anni di età. Maria Montessori lo sviluppa a partire dalle sue esperienze nell’educazione di bambini con problemi psichici e in qualche anno lo trasforma in un metodo completo.

L’importanza della scoperta.
Ci deve essere un ambiente collaborativo in cui la persona è libera di muoversi secondo le proprie inclinazioni, sempre comunque all’interno di regole prestabilite e nel rispetto degli altri. Un punto importante è infatti lo sviluppo dell’autodisciplina. Passiamo dalla loro capacità di fornire risposte esatte ad apprendere attraverso scoperte dirette. L’educatore deve vigilare affinché l’utente non sia intralciato nella sua libera attività. Deve osservare molto e parlare poco.

L’indipendenza.
L’indipendenza dell’agire si collega alla sicurezza nelle proprie capacità.La sicurezza di sé, che si sentano apprezzati per quello che fanno e per le proprie opinioni. È giusto correggere gli errori, ma facendo attenzione all’eccesso di critiche e ai giudizi negativi.

Essere interessati e cercare il proprio talento.
Le persone imparano meglio se sono interessate. Concetto tanto semplice quanto spesso dimenticato. Forzare le cose porta a risultati molto scarsi nell’apprendimento come nell’innovazione. La creatività fiorisce solo nei terreni fertili, quando siamo motivati ad applicarla e a ingegnarci a risolvere un problema che ci interessa. Si tratta di portarli a scoprire e a potenziare i propri talenti senza sentirsi mortificati quando non si riesce a fare tutto subito.


Monica Schuemperli,
Atelier di Motricità fine
Centro Diurno Viabess


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